martedì 17 aprile 2018

Parte la coltivazione della Okra (detta anche Gombo o Bamia) in Terra di Lavoro, grazie ad AgroFelix


L' Hibiscus esculentus essendo diffuso in tutto il mondo possiede veramente un’infinità di appellativi: quasi uno per ogni paese di coltivazione.
Ora approda anche in Terra di Lavoro grazie agli orticoltori di AgroFelix.

I semi sono stati piantati in semenzaio riscaldato alla fine di gennaio e ora le piantine sono pronte per  essere trapiantate nel terreno. 
In settimana le nuove piantine saranno trapiantate nei campi di Agrofelix in Terra di Lavoro.










La raccolta e la distribuzione della Okra inizierà a giugno.

lunedì 12 febbraio 2018

Mangiare sano: Okra, una verdura esotica ipocalorica e dietetica tutta da scoprire

Una nuova pianta esotica viene coltivata in Campania, l’Okra, nota come Bamia in Grecia, altrove Gombo.
Una verdura ipocalorica e dietetica tutta da scoprire.
Ha una forma simile al peperoncino verde e il suo sapore delicato richiama molto vagamente gli asparagi.
Apprezzata per le sue qualità benefiche, ha un basso contenuto calorico e contiene molte vitamine e una buona quantità di fibra alimentare che aiuta ad assorbire l’eccesso di colesterolo. 
Combatte i grassi in eccesso, il gonfiore, la stitichezza e i bruciori di stomaco, regola i livelli di glicemia, favorisce la propagazione dei buoni batteri probiotici e la perdita di peso ed è un ottimo lenitivo dell’intestino irritabile e delle ulcere.
Ricca di acido folico e vitamina C, l’Okra è consigliabile  alle donne in gravidanza.
L’Okra (Hibiscus esculentus), della famiglia delle Malvacee, è una pianta poco soggetta a parassiti o malattie, che si adatta benissimo alle condizioni climatiche della Campania.
Viene avviato il suo ciclo colturale in primavera, fruttificando per tutta l’estate. 
Esige la preparazione di un terreno sciolto di medio impasto sino a circa 20 centimetri di profondità.
La concimazione organica, preferibilmente con letame di pollo, si fa -solo se necessaria- due settimane prima della semina.
La coltura, in aiuole in pieno sole, tollera molti tipi di suoli e presenta una buona redditività, con un elevato fabbisogno di manodopera.
La semina a 3 cm ca di profondità, va fatta fine marzo-inizi aprile, mettendo 3-4 semi in ogni buca di impianto.
La distanza tra una fila di semi e l’altra deve essere di almeno 90 cm.
Quando le piantine raggiungono i 10 cm, dopo due settimane  dalla semina, bisogna lasciare solo la piantina più forte germinata dalla buca.
Si concima attorno alla piante una volta ogni due settimane con fertilizzante Azoto N Fosforo P e Potassio K.
Le piante di Okra hanno bisogno di abbondante acqua sia per la fioritura che per l’allegagione. 

Esse vanno annaffiate una volta al giorno di pomeriggio.
Bisogna certamente diserbare, in caso di bisogno.
La raccolta dell’Okra per il consumo fresco si effettua 50 giorni ca dopo la semina, 5 giorni ca dopo la fioritura e impollinazione; quindi intorno alla fine di giugno, quando i frutti hanno dimensioni non superiori al dito mignolo.

La raccolta va fatta in più passate utilizzando guanti e forbicine per la presenza di peli urticanti.
La raccolta si effettua ogni due giorni per due mesi, facendo attenzione a non ritardare la raccolta di uno o due giorni, altrimenti si rischia di ottenere un frutto eccessivamente fibroso non adatto per il consumo fresco.
Il frutto tenero adatto al consumo fresco si riconosce se si spezza facilmente quando si piega la punta.
Le piante vanno potate a 50 cm da terra ca dopo la raccolta del frutto, per avere un secondo raccolto.
Il suo mercato in Italia è un mercato di nicchia per greci, asiatici, filippini, indiani, arabi, latino-americani, messicani, balcanici, russi e slavi.
Il prodotto viene venduto in punti vendita specializzati nei centri urbani a prezzi molto elevati.


Una ricetta da provare:


Okra in umido